Antoni Soler Martorell, un pistoler llorencí (i VIII)

Accademia delle coscienze libere

El blog italià Accademia de la coscienze libere, de tendència anarquista, que publica articles encaminats a la recuperació de la memòria històrica, també en va incloure un que parlava d’Antoni Soler. No he intentat traduir-lo perquè crec que més o manco s’entén.

“La sede della banda di Brabo Portillo è in ‘Calle Septembrina’, al numero diciassette. Le squadre d’assalto sono dirette da un ‘pistolero’ che tutti chiamano ‘el Rubio’, di cui non si conosce con certezza il vero nome. Forse si tratta di Bernat Armengol che ha fatto parte della CNT. Assieme a lui ci sono Fernando Teran che è stato ufficiale dell’ esercito, Manuel Grau, Eduardo Ferrer, Joan Serra che è il figlio di un ricco industriale, ed altri ancora. E’ sugli uomini di Brabo che gli anarchici cercano informazioni. È di questi che si vuol conoscere i nascondigli e svelare chi li finanzia.

Così ‘Koenig’ può continuare a colpire con facilità. Ogni venerdì lui si presenta al numero 80 del Paseo de Gracia, dove si trovano gli uffici di Mirot y Trepat che possiede una fabbrica di materassi, ma che soprattutto della ‘Patronal’ è il tesoriere. Riscuote gli stipendi per i suoi uomini e, assieme all’industriale, traccia la strategia per la successiva settimana. Della banda di Koenig fanno parte Antonio Soler, che tutti conoscono come ‘el Mallorquin’, e che si occupa direttamente dei ‘pistoleros’, López Crespo, Manuel Grau, che è a capo di una fitta rete di spie e di confidenti, Julio La Porta, detto la ‘Capra’, Antonio Jilletes meglio conosciuto come ‘Julio del Clot’, Manuel Martin e l’ex poliziotto Jeronimo Batanero”.
[…]
“Per spezzare il sindacato, parte allora lo sciopero degli industriali che fanno sapere che chiuderanno le fabbriche e le riapriranno soltanto quando lo riterranno opportuno, e soprattutto chi vorrà tornare al lavoro, non dovrà essere iscritto alla CNT. Il tre novembre 1919, comincia il ‘lock out’ che dura quattordici giorni. Nello stesso momento ‘El Mallorquin’ , il braccio destro di ‘Koenig’, mette tre candelotti di dinamite all’interno della ‘Capitania’, affinché tutti pensino che quello sia il gesto disperato di uno dei gruppi d’azione. La città intera è alla fame.”[1]

Això és el que he pogut trobar d’Antoni Soler Martorell, el pistoler llorencí que va tenir un protagonisme més o manco rellevant a Barcelona els anys 1919 i 1920. Si més endavant aconseguesc més informació també la publicaré. Per si qualcú està interessat en aprofundir en aquells tumultuosos anys, vet aquí la bibliografia que he consultat:

Bibliografia
Antonio Soler Marcos, Apóstoles y asesinos, Galaxia Gutemberg, 2016
Paco Ignacio Taibo II, La bicicleta de Leonardo, Editorial Joaquín Mortiz (Planeta), 1993
Angel Pestaña, Terrorismo en Barcelona, Planeta 1979
Eduardo González Calleja, Nidos de espías, Alianza, 2014
Manuel Casal Gómez, La banda negra. El origen y la actuación de los pistoleros en Barcelona, Icaria, 1977
CNT-AIT, Madrid.CNT.es
La crisi del sistema de Restauració, Es.slideshare.net
Elblogderaskolnikov
Manel Aisa Pàmpols, Cronología de la exposición “Efervescència social dels anys 20. Barcelona 1917-1923”, Ateneu Enciclopèdic Popular de Barcelona, Barcelona
ABC, 30-IV-1920 i 21-VII-1920
Cultura Obrera, nº 39, 8-V-1920
Los olvidados. La risposta, Accademia delle coscienze libere

[1] Los olvidados. La risposta, Accademia delle coscienze libere

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